Studi di prefattibilità
Gli Studi di Prefattibilità ambientale sono stati introdotti dalla legge 109 del 11 febbraio 1994 e s.m.i. (Legge Quadro in materia di Lavori Pubblici) e successivamente regolamentati dal Regolamento di attuazione DPR 21 dicembre 1999, n. 554. Essi sono strumenti tesi ad affrontare, già nella fase di progettazione preliminare, gli effetti ambientali indotti dall’opera in progetto e, conseguentemente, ad anticipare la risoluzione degli aspetti di criticità rilevati.
Il comma 2 dell’art. 21 del DPR 554/1999 stabilisce che nel caso di interventi ricadenti sotto la procedura di VIA, lo studio di Prefattibilità Ambientale contiene le informazioni necessarie allo svolgimento della fase di selezione preliminare dei contenuti dello Studio di Impatto Ambientale (fase di Screening). Inoltre, nel caso di interventi per i quali si rende necessaria la procedura di selezione prevista dalle direttive comunitarie, lo studio di Prefattibilità Ambientale deve verificare che questi non causino impatti significativi ovvero deve identificare misure prescrittive per mitigare tali impatti.
Rispetto allo Studio di Impatto Ambientale, che esamina in dettaglio tutti gli impatti dovuti alla realizzazione di un’opera, lo Studio di Prefattibilità Ambientale permette di acquisire una conoscenza del territorio prima che si arrivi alla definizione del progetto definitivo, evitando quindi che in fase di procedura di VIA si evidenzino problematiche rilevanti che possano portare alla parziale o addirittura totale rielaborazione del progetto.
Attualmente, gli studi di Prefattibilità Ambientale sono codificati dalla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. In linea generale, la prima fase del processo di Valutazione di Impatto Ambientale può essere rappresentata dallo svolgimento di una verifica di assoggettabilità. Le procedure ed i contenuti di tale fase sono stabiliti all’articolo 20 e comprendono sia gli interventi di carattere nazionale sia quelli di interesse regionale.
In contesto sovranazionale, gli studi di prefattibilità (prefeasibility studies) sono condotti soprattutto per progetti di ampia portata, allo scopo di determinare l’opportunità e le migliori condizioni per procedere alla fase di studio di fattibilità. Essi posso avere una declinazione in termini ambientali diventando del tutto analoghi agli studi di prefattibilità ambientale di cui alla legge 109/1994.
In generale, qualora evidenzino l’opportunità di procedere agli studi di fattibilità (Feasibility studies), questi ultimi comportano anche l’analisi costi-benefici. Sono generalmente richiesti per i progetti finanziati dai principali donors quali World Bank, EBRD, ecc.
Obiettivi del lavoro
Oltre ed essere un documento a corredo del progetto preliminare, lo Studio di Prefattibilità Ambientale costituisce una preziosa attività di supporto tecnico al Proponente ed al progettista. Attraverso lo Studio di Prefattibilità, infatti, si attiva un processo di progressiva selezione delle diverse soluzioni elaborate. Esso infatti è volto all’individuazione dell’alternativa capace di contemperare il composito quadro delle istanze convergenti intorno al progetto e, quindi, in grado di raccogliere il più ampio consenso da parte delle autorità competenti alla sua approvazione e delle comunità territoriali.
In questa ottica, le parole chiave delle modalità di VDP di intendere lo studio di prefattibilità ambientale, o meglio il complesso di attività e servizi che in esso si concretizzano, divengono “processo” e “plurale”.
La finalità perseguita dal Legislatore attraverso la procedura di screening risiede nell’introdurre all’interno dell’impianto legislativo quel margine di flessibilità derivante dalla considerazione del rapporto Opera-Ambiente che nel caso specifico si andrebbe a configurare, in ragione delle caratteristiche dell’intervento in progetto e del contesto ambientale in cui esso si colloca.
A fronte di tale finalità, l’obiettivo perseguito da VDP nello svolgimento della procedura di screening risiede nella evidenziazione delle peculiarità di caso che consentano alla Autorità competente di esprimersi fondatamente in merito alla assoggettabilità alla procedura di VIA.
Servizi Offerti
Nell’ambito di un processo di Prefattibilità ambientale, VDP è in grado di supportare il Proponente nella scelta della alternativa ottimale di progetto, a partire dalla costruzione del set delle alternative possibili, fino ad arrivare alla definizione degli indirizzi per l’implementazione dei requisiti ambientali all’interno del Progetto Definitivo.
La fase cruciale all’interno del processo di selezione delle alternative è sicuramente quella del loro confronto, in quanto comporta la contemporanea considerazione di molteplici profili di valutazione, a loro volta espressione dei differenti approcci, valori ed interessi di cui sono portatori gli “attori virtuali” chiamati ad esprimere un giudizio.
A tal fine, grazie alla sua pluridecennale esperienza VDP ha strutturato diverse metodiche che trovano comune fondamento nella analisi multicriteria.
La verifica di assoggettabilità a VIA (o screening) è una procedura ed in quanto tale comporta una serie di attività che non si risolvono esclusivamente in una accurata redazione di un documento tecnico, ma che implicano un insieme di attività di assistenza ed orientamento del Proponente rispetto al tema della eventuale procedura di VIA del progetto proposto.
Rispetto ad essa, i servizi offerti da VDP si articolano su più livelli:
Aspetto centrale, nella redazione di uno Studio Preliminare Ambientale, è la evidenziazione dei fattori d’impatto connessi alle principali azioni di progetto. In tal senso, la VDP ha sviluppato metodiche di studio che, attraverso elaborazioni grafiche e cartografiche di sintesi, consentono al valutatore di formarsi un quadro esaustivo dei rapporti intercorrenti fra l’intervento e le diverse componenti ambientali.
Per quanto riguarda l’assistenza al proponente che VDP è in grado di offrire, si fa specifico riferimento alle attività successive alla redazione dello Studio Preliminare Ambientale che afferiscono soprattutto le fasi procedimentali di istruttoria e quelle successive, che possono comportare ottemperanze ed eventualmente il procedimento di VIA.
In contesto internazionale, VDP garantisce l’esecuzione del servizio nel rispetto delle normative e dei regolamenti vigenti nei luoghi di intervento e, qualora previsto, degli standard e dei protocolli richiesti dagli eventuali donors.